Proseguono le aperture domenicali del Museo del Risorgimento, ospitato a Palazzo Gaddi, accesso da via Sassi 3, Forlì, grazie al service deciso dai Clubs Lions forlivesi, dal Leo Club Forlì, in collaborazione con il Servizio Cultura e Turismo del Comune e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Comitato Provinciale.
Per domenica 14 aprile il programma sarà così articolato: ore 15.00 – 18.00; apertura; ore 15.15: visita al museo; ore 16.00: camminata condotta da Flavia Bugani e da Gabriele Zelli alla scoperta delle opere degli artisti forlivesi Pompeo Randi (1827 – 1880) e Annibale Gatti (1827 – 1909) presenti nella Cattedrale di Santa Croce (Duomo) e nelle sale Randi e Calamandrei (ex Palazzo della Provincia, via delle Torri).
Sono numerose le opere di Pompeo Randi presenti in città e in località attigue come Massa Castello. Per ragioni di praticità la camminata in programma prevede la visita di due luoghi molto vicini fra loro, il Duomo e l’ex sede della Provincia in via delle Torri. Non va dimenticato però che l’artista realizzò, a partire dal 1856, un affascinante ciclo di affreschi nella chiesa di Santa Maria del Fiore, meritevole di essere restaurato, che al termine del lavoro impose a padre Pellegrino Zattoni, allora superiore provinciale dei frati cappuccini, l’emanazione di una disposizione che proibiva la possibilità di murare lapidi alle colonne o di appesantire le pareti con addobbi e apparati vari affinché “niente venga ad offuscare e a offendere lo splendore della chiesa, restaurata e abbellita con pitture di valenti artisti, specie di Pompeo Randi”.
Per il Duomo Pompeo Randi dipinse il vasto spazio circolare dell’abside posto sopra il coro realizzando “L’invenzione del Sacro Legno della Croce”; “Una composizione studiatissima, come ebbe modo di scrivere Mariacristina Gori, compianta storica dell’arte, che l’artista lungamente meditò, dopo essersi recato a Firenze per studiare meglio i grandi capolavori del passato”. Sulla scia del successo ottenuto con questa prima impegnativa impresa pittorica, al pittore furono commissionati altri affreschi, l’ultimo dei quali sarà il vasto riquadro, relativo al “Trionfo della Croce”, posto sopra la porta d’ingresso della navata centrale. L’affresco sarà ultimato nel 1877, quando già Randi aveva eseguito il ciclo delle dieci scene che dal 1874 ornano le pareti delle due navate minori della stessa Cattedrale. I dieci comparti raffigurano altrettanti episodi della vita ecclesiastica forlivese, come le storie di “San Valeriano che riceve la spada dall’imperatore di Costantinopoli Leone I”, “Forlì liberata dalla pestilenza”, la “Traslazione della Madonna del Fuoco”, il “Beato Marcolino Amanni in estasi”, i “Santi Grato e Marcello che distribuiscono ai poveri l’elemosina”, “San Mercuriale che impartisce il sacramento del battesimo al popolo forlivese”, “Pellegrino Laziosi che chiede perdono a san Filippo Benizzi”, il “Servo della famiglia Orgogliosi che scaglia il pugnale contro l’immagine di Maria” e la “Venerazione della Madonna della ferita”. L’unica scena a sé stante, perché di ispirazione evangelica, è la “Fuga in Egitto” che completa l’intero ciclo. Quest’ultimo dipinto come il primo della serie fu realizzato a olio su tela, al contrario di tutte le altre composizioni, che sono invece ad affresco.
Nello stesso luogo sacro Randi si “confrontò” con il pennello di Carlo Cignani, il principe dell’Accademia Clementina di Bologna. Infatti, nella seicentesca cappella della Madonna del Fuoco dipinse le piccole cupole che sovrastano i due altari laterali della Trasfigurazione e di Sant’Antonio da Padova. Realizzò inoltre nella lunetta interna dell’arcata maggiore della stessa cappella un affresco raffigurante il miracolo avvenuto a Forlì il 4 febbraio 1428, che “senza dubbio si può considerare una delle sue più felici composizioni”, come ebbe modo di evidenziare Mariacristina Gori.
Pompeo Randi realizzò anche uno splendido ciclo di imponenti affreschi a carattere storico per quella che in origine fu la prima Sala consiliare della Provincia di Forlì posta all’interno del palazzo che fra il 1863 e il 1865 fu adibito per ospitare gli uffici del nuovo ente nato con l’Unità d’Italia. Oggi restano “Guido da Montefeltro che riceve dagli anziani di Forlì l’ordine di combattere l’esercito di Martino V” e “Malatesta Novello inaugura la Biblioteca Malatestiana di Cesena”. Il primo, datato 1870, si rifà allo scontro avvenuto il 1° maggio 1282 tra le truppe forlivesi di fede ghibellina e le truppe pontificie. Com’è noto la battaglia si concluse con una strage di guelfi, il “sanguinoso mucchio”, come descritto da Dante Alighieri nella “Divina Commedia” (Inferno XXVII, 43-44). Il secondo affresco fa riferimento all’inaugurazione, avvenuta il 15 agosto 1454, della Biblioteca Malatestiana di Cesena, istituzione di grande valore sociale e culturale dichiarata patrimonio Unesco nel 2005. Il terzo affresco, che rappresentava la “Difesa di Rimini contro l’assedio dei Goti”, fu distrutto dal bombardamento del 25 agosto 1944. Successivamente fu sostituito da una grande tempera su tela che raffigura anch’essa la scena di una battaglia.
Anche i decori del soffitto, opera dello stesso Randi, dal titolo “Allegoria della Fama”, furono irrimediabilmente danneggiati e vennero ridipinti nel dopoguerra da Mario Pesarini e Dante De Carolis.
Quando il palazzo fu ampliato per soddisfare le esigenze di spazio dell’ente, fra il 1882 e il 1885 fu realizzata una sala nuova per il Consiglio Provinciale (ora Sala Calamandrei). Il soffitto venne dipinto da quadraturista bolognese Luigi Samoggia (1811 – 1904) mentre il dipinto centrale, raffigurante una sorta di “Allegoria del Progresso”, venne realizzato dal noto artista forlivese Annibale Gatti. Nell’opera il “progresso” è raffigurato da un’immagine femminile d’ispirazione classica, seduta, appoggiata ad un enorme libro, simbolo del sapere, e circondata da sei putti con le immagini relative alle invenzioni del secolo: il telefono e il proiettore; inoltre l’artista ha raffigurato due bambini, uno regge un mazzo di spighe, l’altro gioca con un compasso per sottolineare l’importanza dell’agricoltura e della tecnica. Il ritrovo per la camminata è presso il Museo del Risorgimento alle ore 16.00. L’iniziativa si svolgerà anche in caso di maltempo. Ingresso e partecipazione liberi. Ai partecipanti sarà consegnata in omaggio copia della pubblicazione “Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città” di Flavia Bugani, Marco Viroli e Gabriele Zelli, Edit Sapim.