Giovedì 13 giugno, presso il Grand Hotel Forlì, meeting “Le Pievi di Romagna: l’invenzione del Medioevo”; relatore l’amico Gabriele Zelli, coadiuvato da Carlo Guidi, Presidente dell’Associazione Antica Pieve e i fotografi Dervis Castellucci e Tiziana Catani.
Le pievi (dal latino plebs, “popolo”) sono luoghi di culto cattolico. Con questo termine si indicava nel Medioevo anche una comunità di fedeli ed il territorio su cui la pieve esercitava la propria giurisdizione. Nell’Alto Medioevo erano riservate alle pievi le funzioni liturgiche più importanti per la comunità poiché erano le uniche chiese dotate di battistero.
Nel territorio del Comune di Forlì sono presenti le Pievi di Santa Maria a Pieveacquedotto, di San Martino a Barisano e dei Santissimi Pietro e Paolo a Pievequinta. Quest’ultima fa parte della Arcidiocesi di Ravenna, mentre la Pieve di San Pietro in Trento ricade nel territorio della Diocesi di Forlì-Bertinoro. Tutti i luoghi citati rivestono una straordinaria importanza storica, religiosa, culturale e architettonica.
Dal 2018 ad oggi lo storico dell’arte Marco Vallicelli, per conto dell’Associazione Culturale Antica Pieve di Pieveacquedotto, presieduta da Claudio Guidi, ha studiato complessivamente 27 fra pievi e antiche chiese della Romagna predisponendo per ognuna anche un saggio ed ha condotto altrettante visite guidate ai medesimi luoghi di culto riuscendo a coinvolgere tremila persone.