Riflessioni sull’attualità

Abbiamo ascoltato al recente Congresso di Rimini le relazioni dei referenti delle varie aree operative in cui si articola la nostra associazione, numeri crescenti e positivi che denotano il grande lavoro svolto in questi ultimi anni per superare in generale la crisi dell’associazionismo e gli effetti della pandemia che ha inciso su noi tutti, sulle nostre abitudini e stili di vita… Di Franco Sami

Desidero soffermarmi a valutare cosa sta avvenendo in diversi distretti e club, cioè a riflettere sul cuore del lionismo che sta proprio in essi. Vedo che abbiamo in diversi casi una partecipazione agli eventi, ai meeting, ormai purtroppo vicino al 30-40% dei soci e anche meno in alcuni casi. I soci attivi non crescono a sufficienza e non si aggiungono nuove risorse, soprattutto giovani, per un necessario ricambio, così cresce l’età media dei soci che fanno service e che occupano ruoli di officer, inoltre la motivazione ha risentito anche dell’effetto pandemia e in tanti casi è calata fortemente.

Se poi valutiamo i consigli direttivi dei club, gli officer degli stessi e distrettuali, tante volte riscontriamo una necessità forte di formazione per i molti livelli di responsabilità, compresi anche i recenti presidenti, i quali vediamo che sono eletti con pochi anni di lionismo alle spalle e senza quella cultura di base dei nostri valori acquisita dai corsi di formazione, dalla presenza ai congressi, alle riunioni di zona e circoscrizione o semplicemente dalla partecipazione attiva ai service o all’organizzazione di una raccolta fondi.

Le conseguenze nella gestione dei club le possiamo immaginare. Rilevo anche che il principio del nostro codice etico “cauti nella critica e generosi nella lode” è frequentemente ignorato, generando spesso tensioni dentro i direttivi, che si riflettono nei soci del club con la conseguenza di abbassare ancora la motivazione quando non si arriva alle dimissioni. Non intendo fare “di ogni erba un fascio”, per tanti club non è così di certo, lo si è visto nei tanti service fatti durante la pandemia, come la generosità di molti soci nelle numerose situazioni di emergenza che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo tuttora.

I Lions esprimono sempre il meglio di loro nelle situazioni critiche che colpiscono le nostre comunità e ciò ci rende orgogliosi di essere Lions. Ma le riflessioni sopraesposte riguardano molti club e spesso naturalmente i loro distretti. Credo che si debba sempre scegliere officer distrettuali e di club motivati, responsabili e formati, pronti a partecipare agli eventi della vita lionistica, a leggere le nostre riviste, a fare un passo indietro prima di criticare l’operato degli organi distrettuali o di club, spesso servendosi delle tante chat; in sintesi “tornare a rispettarci e volerci bene”, se qualcuno prende una strada sbagliata aiutarlo a correggersi, non è mai bene pensare di aver sempre ragione.

Sono considerazioni fatte in particolare sul vero motore e cuore del lionismo che sono i club e i loro soci, essenziali per la nostra grande associazione, i numeri e le statistiche in certi casi possono apparire fuorvianti e non sempre fotografano la vita reale. Ho grande fiducia che sapremo seguire la via giusta, indicata dal nostro codice etico e dalla nostra mission, per un’associazione come la nostra che ci ha dato tanto e tanto dà alla società, ma sempre con spirito molto vigile al clima che si vive nella nostra base associativa così essenziale per il nostro presente e futuro.